2 novembre 2011
Pubblicato il 1 novembre 2011
di : Omar Karem
http://akashmanews.com/
La Striscia di Gaza, questo piccolo pezzo di terra con una finestra sul Mar Mediterraneo, ha sempre notizie per il mondo; uno sente il nome Gaza e si aspetta di ascoltare sempre brutte notizie; questa volta, però, non sono le bombe israeliane a fare notizia, ma Omar Karem, un giovane gazawi che presenta al mondo la sua prima mostra fotografica.
Gaza, una terra di quasi 2 milioni di abitanti palestinesi; la vita si muove rapida e i sogni dei giovani non sono diversi dagli altri: vogliono girare il mondo e portare fuori dalle mura di Gaza la loro arte.
Dal 2005, quando Israele ha deciso di rinchiudere Gaza nei suoi confini, i fotografi ed altri artisti sono costretti a portare avanti il loro lavoro utilizzando internet come unica finestra sul mondo esterno. Hanno bisogno di trovare un modo di farci arrivare la loro arte, usando gli spazi dei social media, i blogs o vetrine di esposizione indipendenti online.
Percorrono ogni via per inseguire una carriera di fotografo; nella Striscia di Gaza oltre il 50% della popolazione è disoccupata e studiare è un lusso, ma loro trovano il modo di studiare con attrezzature in prestito e tutto ciò che riescono a trovare.
Gaza si trova in una società conservatrice, non abituata alle nuove tendenze artistiche come le grandi metropoli come New York, la Francia o Londra, dove una mostra fotografica è una grande ed eccitante esperienza. L'assedio su Gaza ha privato i nostri giovani fotografi dell'equipaggiamento necessario alla realizzazione dei loro sogni. A Gaza non è facile trovare macchine fotografiche professionali, obiettivi, schede flash, filtri... insomma, le attrezzature fotografiche di base che qui negli Stati Uniti possiamo avere a prezzi bassi a Gaza, se li trovano, li trovano a prezzi doppi, perchè arrivano attraverso i tunnel dall'Egitto e sono oggetto di contrabbando. La situazione è dura, è una terra occupata, e a Gaza è sotto assedio, doppia battaglia.
Omar sogna di girare il mondo, vuole essere come un ragazzo normale che sceglie dove vivere, dove andare, dove studiare e non dover aspettare che Israele decida il suo futuro.
A Gaza ogni giovane sogna di vivere libero dalla paura, senza bombe, senza gli F16 che pattugliano i cieli; ogni giovane a Gaza ha lottato per tutta la sua vita ed è sopravvissuto all'occupazione israeliana.
Non è facile vivere sotto occupazione, il movimento di resistenza si è preso la vita di migliaia di palestinesi, migliaia di loro hanno tagliato corti i loro sogni, chi è rimasto vivo ha un futuro tetro, senza sostegno dai genitori, ma in qualche modo quelli fortunati vivono per raccontare e i sognatori arrivano a scegliere il proprio futuro.
E contro ogni previsione, Omar Karem è riuscito ad installare la sua prima mostra fotografica a Gaza. Ho grandi speranze che prima o poi arriverà in America per portare Gaza fino a noi. Incrociamo le dita perchè la sua carriera lo porti fuori da Gaza, non a scappare dalla sua terra, ma come artista, come portatore di storie da far conoscere al mondo.
Per mostrarci, di prima mano, come i sogni e le speranze non muoiono mai.
Vi ha voluto portare l'altra Gaza, i suoi bei giardini, le sue spiagge, per mostrarvi, attraverso le foto, la sua cultura, a prescindere dalla situazione che lui vive ogni giorno a Gaza, senza pace sotto il cielo; lui ha tratto l'ispirazione dai suoi sogni per regalarvi la parte bella di Gaza, quella parte che solo loro conoscono. Anche con le bombe israeliane, dopo la tempesta, loro continuano a restare a Gaza, la ricostruiscono, la ripuliscono e godono del loro pezzo di terra, quella terra che è l'unica che hanno.
Le storie migliori sono stampate su carta, e i fotografi trasmettono migliaia di parole: noi aspetteremo che quelle storie vengano catturate dalla sua telecamera e raccontate.
Buona fortuna Omar.
Traduzione di Elena Bellini
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